Il narcisista patologico (n.p.): chi e’ e come salvarsi – parte I
In questo scritto che non vorrà essere troppo lungo,anche se ci sarebbe da dire moltissimo,vorrei inquadrare la “personalità narcisistica patologica,tossica,perversa.”
In poche parole quelle persone che nelle relazioni amorose fanno MALE e inducono dolore, sofferenza a chi crede in loro e si coinvolge, ignaro/a di tutto ciò.
Iniziero’ con una serie di punti che poi andro’ a sviluppare strada facendo:
In questo tipo di relazione amorosa il tutto può’ iniziare cosi:
-con una sorta di Idealizzazione o love-bombing,e lusinghe, che non avete mai ricevuto prima :con un ciclo agrodolce in cui il narcisista vi riempie di attenzioni, poi vi ignora, poi siete i migliori che abbia mai conosciuto prima, poi vi critica: in pratica non sapete mai cosa prova in realtà per voi. Ne consegue che diventa per voi il centro della vostra vita.
Il reale obiettivo di queste personalità e’ una forma di violenza psicologica attraverso il ricorrere a giochetti psicologici per confondervi e destabilizzarvi, (ti cerco, poi sparisce, ti chiamo e non lo fa, ma ti ama moltissimo: tutto ciò con la mira di destabilizzare il/la partner indebolendolo/la sempre di più. L’ individuo tossico solitamente nega il proprio comportamento manipolatorio e solitamente nel momento che provate a fargli/le notare i suoi comportamenti inadatti o menzogneri, o manipolatori, non esamina mai la propria condotta, ne’ si mette in discussione, anzi vi accusera’ di essere pazzi/e ipersensibili, e a farvi credere che il problema e’ il vostro e non il suo. Ignora i propri problemi, non si guarda mai dentro,avendo anche paura di interfacciare i suoi fantasmi persecutori, e invece si sofferma di continuo suo vostri con reiterate critiche.
EMPATIA ZERO
Il narcisista patologico ha una divorante fame di attenzioni, ma un’elevata quota di egoismo, tutto gira intorno a lui/lei .
Il rapporto così’ inizia a prendere una piega fatta di litigi all’insegna di accuse e di minacce da parte del narcisista, che accusandovi di cose che non solo non avete mai detto ma neanche fatto, mira ad erodere la vostra autostima. Nella frequentazioni può accadere che il narcisista stia bene con voi, mentre voi siete sempre tesi/e come una corda di violino, per paura, e perché volete piacergli/le ad ogni costo e non perderlo/a.
Il suo obiettivo e’ quello si scatenare gelosie e rivalita’ nascondendosi dietro una maschera di candore.Spesso accade che vi critichi con atteggiamento beffardo e accondiscendente, facendo sorrisetti di scherno, ma anche melensi,quando cercate di dire la vostra. Le comunicazioni, che sa bene che vi possono far soffrire o generare destabilizzazione, le fa con frecciatine ma anche con sorrisetti come se nulla fosse. Se osate protestare vi definisce squilibrati/e. Questo potrebbe generare in voi un sentimento di turbamento e rancore, ma al momento l’unica strada e’ quella di reprimere questi sentimenti per il quieto vivere.
MA ATTENZIONE! : tutto ciò che ammirava all’inizio in voi, all’improvviso diventano difetti enormi e intollerabili per lui/lei. Perché? Perché dapprincipio vi ha osservato attentamente nelle vostre vulnerabilità più profonde, cercando con destrezza di riempire i buchi che ognuno di noi possiede, ma una volta catturati/e comincia ad usarle contro di voi fino a che vi genera sensi di colpa e sensi di inadeguatezza e ad addirittura ad erodere,talvolta, i processi cognitivi.
ED ECCO CHE LE COSE INIZIANO AD INCRINARSI
Vi accorgerete che la persona che tanto vi amava, stimava e idealizzava e’ una persona completamente diversa: critica, si annoia, vuole dominarvi, esercita maltrattamenti occulti,diventa arrogante, gioca sulle triangolazioni …….cercando di diventare il centro della vostra vita, come se non esistesse più altro….
MA COSA SUCCEDE A VOI?
Quell’ “amore” o passione o sentimento che provavate diventa panico, paura e ansia opprimenti. Vi induce a chiedergli/le scusa e piangete spesso.
Le paranoie del narcisista patologico perverso, le sue sospettosita’, le menzogne e’ come se entrassero in voi in un gioco paradossale per cercare come di ” confermare che lui/lei aveva ragione”.Talvolta vi ritrovate a mentire per avere al verita’ (paradosso)
Mentre voi sapete bene che non e’ così, ma che DOVETE fare così…….(spiegherò più avanti il perché di questo meccanismo perverso)
In conclusione definerei queste personalità una sorta di AVVOLTOIO, da cui ci si può egregiamente allontanare a testa alta, sebbene si abbia bisogno molto spesso di un supporto psicoterapeutico, data la devastazione a cui si e’ stati sottoposti.
Con questo mio primo scritto apro il mio sito/blog, consapevole di aver toccato un argomento molto diffuso,doloroso e che colpisce molte persone, ma la cui la prognosi e’ buona.
Questi primi punti sono solo l’inizio di un tema che verra’ arricchito da ulteriori approfondimenti e correlato da esempi pratici e tipici della relazione con uno/a narcisista patologico.
Il sito e’ interattivo e vi sollecito a lasciare commenti, considerazioni,esperienze personali e quant’altro,a cui rispondero’ quanto prima possibile
Vorrei sottolineare che il narcisista patologico e’ una patologia prevalentemente maschile ma ciò non vuol dire che esclude anche alcune personalità femminili.
Di seguito faro’ alcuni esempi che possono rendere maggiormente chiaro il mio scritto precedente, poiché’ mi occupo da molti anni della cura sia di chi e’ un narcisista patologico (magari non riconoscendosi tale ma soffrendone inconsciamente) sia di chi si e’ accompagnato/a nelle relazioni amorose con un/a narcisista patologico/a.
Come ho scritto precedentemente si può uscire da questa patologia sia vissuta che subita attraverso il trattamento psicoterapeutico che mira soprattutto alla consapevolezza e alla volontà di stare bene. Insomma come dire, il terapeuta aiuta chi vuole essere aiutato e ha desiderio di star bene nelle relazioni affettive.
Iniziero’ a breve gli esempi pratici (con riflessioni che aggiungero’ seppur brevi e il suggerimento che un supporto psicoterapeuto possa far bene ad entrambi)ma prima vi voglio allietare con una poesia di Emily Dickinson a cui sono molto affezionata……e forse calzante
“Per un istante d’estasi
noi preghiamo in angoscia
una misura esatta e trepidante
proporzionata all’estasi.
Per un’ora diletta
compensi amari di anni,
centesimi strappati con dolore,
scrigni pieni di lacrime.”
e ancora…………..
NON E’ IMPORTANTE CAPIRE CHI CI HA TIRATO LA FRECCIA, L’IMPORTANTE E’ COME TOGLIERSELA (………secondo la saggezza di Buddha)
CASO 1
LUI: una mia vecchia amica viene a trovarmi. Ti va di conoscerla?
LEI: Non tanto, hai gia’ me, che necessita’ c’e’ ?
(caso di possessivita’ esagerata di LEI e di insiscurezza, sempre nel caso che non ci siano stati precedenti maltrattamenti psicologici e triangolazioni )
CASO 2
LUI: sai oggi mi vedo con una mia ex, una matta che era innamorata di me , giusto per un drink
LEI: Oh mi dispiace
LUI: ogni volta che ci beviamo qualcosa lei alza il gomito
LEI: non so….mi sento confusa…magari ne parliamo di persona
LUI: Qualche problema?
LEI: no figurati! mi ha solo confuso che la definisci matta, e speriamo vada tutto bene….sai e’ bello rimanere amici quando si finisce una storia!
LUI: Certo che sei proprio gelosa!
LEI: Scusa? Gelosa? solo sconcertata
LUI: la tua gelosia sta rovinando la nostra relazione, perche’ fai queste inutili scenate
LEI: Mi dispiace ma non mi sembrava di aver detto nulla di che, ne’ di averti potuto trasmettere tutto questo e davvero non volevo darti questa impressione
LUI: ok per questa volta ti perdono ma dobbiamo parlare di questa tua gelosia
In questo caso il narcisista mette la partner in una situazione che genererebbe in chiunque essere umano pensante un pochino di allerta o gelosia, soprattutto sapendo che precedentemente vi era stata una storia d’amore. Ma il narcisista che fa? L’accusa di essere gelosa pur essendo lei stata ragionevole, praticamente “non vedendola”.
Cosa fa allora il Narcisista? Si mette nei panni del Poliziotto buono che offre il perdono per un problema che peraltro ha causato lui stesso, cosi’ puo’ tranquillamente ricoprire il ruolo di Professore che ammonisce e redarguisce l’allieva, ruolo che piace tanto al Narcisista!
In questo caso la tiene sotto scacco e la confonde!
Vedremo poi, dopo una serie di esempi pratici, come risolvere queste dinamiche complesse
CASO 3
LUI: sei l’unica con cui veramente sono stato bene finora. Sei la gioia della mia via, Dormire con te e’ meraviglioso, senza di te non dormo mai bene.
LEI: queste tue parole sono stupende e mi fanno sentire donna finalmente, sei un vero uomo
LUI: macche’ uomo prima o poi anche tu mi lascerai e ti stuferai di me, ho un brutto carattere sai……
LEI: macche’ dici, sei eccezionale!
LUI: (trascorrono pochi giorni o mesi) so che vorresti sempre vedermi ma ti dico sinceramente che mi sento un po’ oppresso dalle tue richieste
LEI; perche? vorrei ogni tanto uscire, andare al cinema insieme, al teatro o in gita
LUI; ma io sono sempre impicciato con il lavoro e tu non puoi capire
LEI : (lei e’ una studiosa, lavoratrice e madre) beh credo che se volessimo trovare uno spazio, lo potremmo trovare
LUI; sei una che pretende troppo, mi stai col fiato sul collo. Pero’ sei tanto bella che non ti resisto.Mi fai girare la testa.
LEI: si si pero’ pazienza, verranno giorni migliori.Ti aspetto.
LUI: vedi come sei polemica? vuoi sempre fare la guerra e non capisci le mie esigenze, ma soprattutto tu non “mi ascolti mai”
LEI: a me sembra di capirti e di ascoltarti ma cercavo di muovere un po’ la nostra relazione
LUI; senti a me stasera non va di parlare e soprattutto di parlare di noi, visto che domani ho tante cose da fare,non come te che magari hai anche tempo di fare la spesa, massaggi o altro
LEI: (si offende ma sa che e’ il caso ,per quieto vivere, di non parlare) va bene……….
In questa breve vignetta possiamo osservare quanto il narcisista scivoli da un comportamento ad un altro in pochi minuti, rendendo la partner inerme, confondendola ma soprattutto squalificandola: da principessa a serva. La partner, per timore o per angosce abbandoniate, accetta, di certo non di buon grado, ma non lo mostra, il comportamento incoerente del partner. Questo tipo di relazioni sono destinate a deteriorarsi con altre dinamiche attuate dal narcisista patologico: la triangolazione, il silenzio, ma soprattutto erodendo l’identità della partner a lenta goccia fino a farle credere di essere sempre lei in torto, in errore;praticamente attivandole continui sensi di colpa.
Ovviamente questo scritto non finisce qui, perché vi parlerò a fondo dei temi evidenziati in neretto.
Ho letto con molto interesse il suo scritto e mi sono rivista nel ruolo di una vittima diun narcisista o comunque ha molte somiglianze. La storia e’ durata sette anni tra alti, pochissimi, e bassi molti e dolorosi. Il finale e’ stato molto brutto e davvero pesante per me, pensavo che non ce l’avrei fatta, forse mi ha aiutato il fatto che avevo mio figlio e dovevo pensare a lui, dovevo proteggerlo. Mi ha aiutato e salvato il mio medico, che mi consiglio’ anche un sostegno psicologico. Iniziai il percorso ma per poco tempo e sono andata avanti senza forse essermi perdonata per tutto quello che e’ successo, per quello che non sono stata capace di vedere e di capire. Mio figlio ora e’ grande, sono contenta di avercela fatta , io non so se mai piu’ credero’ a qualcuno. E comunque sono grande ormai…
Come capisco il tuo sentire Lara….
Avverto atteggiamenti tipici del narcisista anche da parte del padre di mia figlia.
Non viviamo più insieme da quasi un anno e il suo comportamento dispregiativo nei miei confronti non si è modificato anzi? credo che sia peggiorato perchè ora mi controlla e pretende di avermi accanto… io non riesco a ridefinire il rapporto e a mettere regole… mi padroneggia, si prende gioco della mia bontà e sbeffeggia ogni mia scelta o strada che voglio intraprendere.
Ho incontrato diverse nuove figure maschili ma ho paura di prendere altre delusioni e quindi non oso e non mi muovo…
Quanto danno mi sta facendo?
Se ne esce?
Interessante questa descrizione di un profilo psicologico seguito da alcune vignette.
Così descritto, il n. p. sembra un individuo attratto da caratteristiche psicologiche della o del partner con modalità “erotizzata”; guarda cioè a quelle caratteristiche da cui è attratto con lo stesso sguardo superficiale con il quale un altro guarderebbe il corpo del partner, escludendone la personalità. Per il n. p. Il /la partner non vale come persona intera, ma per ciò che soddisfa le sue istanze sadiche.
Se posso permettermelo, due suggerimenti.
Il primo è quello di guardare a situazione anche dal punto di vista della coppia: è evidente che molta della patologia descritta nasce dallo spazio intersoggettivo.
Un altro filone di indagine che mi permetterei di suggerire è quello del funzionamento del n.p.in contesti più ampi rispetto alla vita di coppia; ad esempio nel comportamento di soggetti esposti mediaticamente, come ad esempio, personaggi pubblici, politici, personaggi di spettacolo eccetera.
Un contributo, quello di M. E. Novelli, indubbiamente interessante.
il n.p. peraltro ben caratterizzato dalla dott.ssa Novelli, nella vita al di fuori del contesto di coppia per la mia esperienza, è un uomo di successo, che antepone il successo professionale al successo personale, che si pone al centro di grandi questioni in cui si convolge, servendosi anche dell’ausilio di altri, ma la attenzione ed l’importanza di un suo intervento devono sempre essere riferiti a se stesso.
la grande soddisfazione la ottiene trattando temi di interesse particolare e riscuotendo un successo direi “universalmente” riconosciuto dai partecipanti ad una assemblea….
il successo professionale è quello a cui principalmente tende….tutto il resto cioe i “legami” sentimentali o sono diretta conseguenza o sono la base necessaria, intendo quel rifornimento di affetto pazienza assistenza morale che danno la giusta tranquillità per lanciarsi alla ricerca di quello professionale….
Maria Emanuela Novelli ha sicuramente toccato un argomento interessante per quanto doloroso. Le dinamiche affettive di questo tipo nella coppia si trovano frequentemente. Ed è possibile individuare la stessa modalità comunicativa che avviene fra le due persone nel modo in cui lo ha descritto,
Se posso, aggiungerei che tale modalità affettiva è possibile trovarla tra due persone, non necessariamente un coppia uomo, donna. È una dinamica che è possibile trovare anche con un amico-a, dove cioè vi è un legame affettivo.
Come suggeriva il collega Gianni Guasto, ritengo che spesso quanto accade vada rintracciato nello spazio fra i due soggetti. Nella relazione co-costruita, nel loro modo di stare insieme. Spesso infatti è possibile comprendere ciò che succede in questo tipo di relazione se mi chiedo cosa di mio è andato a toccare nell’altro, cioè ci dobbiamo chiedere perché ci leghiamo ad una persona narcisista, quale aspetto di me , quale evento traumatico del mio vissuto va ad agganciarsi a quel tipo di persona, con quel tipo di patologia.
Credo sia per questo che la psicoterapia sia fondamentale, perché aiuta la persona a comprendere quali sono gli aspetti di sè che la pongono in una posizione in cui subisce l’altro,
In questo senso il concetto di identificazione con l’aggressore di Sándor Ferenczi, ci aiuta molto come psicoterapeuti a comprendere e ad aiutare chi si riivolge a noi ad uscire da una dinamica così particolarmente coinvolgente per quanto dolorosa.
Visto che gli articoli sono 5 e di diversi contenuti, mi suscitano spunti di riflessioni e vorrei dire alcune cose.
Il narcisismo patologico ha attratto il mio interesse soprattutto per la pratica clinica che svolgo, ma non solo: anche a causa di molte persone incontrate sul cammino della mia vita.
Ritengo che per i.n.p le persone non siano “invisibili” ovvero siano trasparenti e che la così autocentralita’ ostentata non sia poi così vera. lL N.P e’ un uomo o donna che ha paura profondamente di incontrarsi con il suo buio, con il suo vuoto, con i fantasmi interni che popolano la sua anima o con l’inconscio come direbbero alcuni. Quella “pericolosità” di cui si fa spesso menzione e’ la loro pericolosità e allora qui diviene interessante il pensiero di Ferenczi quando parla dell’identificazione con l’aggressore, che ovviamente non tutti sanno, se non i tecnici del mestiere o chi e’ animato dalla voglia di sapere. I n.p. sono povere anime in pena, destinate a stare sole nei meandri del proprio buio,talvolta costellato da “tanti ” amici, direi troppi,con cui non si va facilmente in profondità,o da uso o abuso di alcool, o di sontanze stupefacenti o altro.
I n.p e’ vero che sono strategici,che mostrano troppa suscettibilita e amplificazione estrema dell’emotività, ma sempre e solo a chi permette loro di farlo. E qui si apre il capitolo di come si possano salvare loro (perché anche i n.p. soffrono….. eccome!) e come si possa salvare chi gli/le sta accanto su tutti i piani, amorosi, familiari, lavorativi.
Ritengo non solo necessario ma FONDAMENTALE un buon percorso psicoterapeutico svolto con terapeuti che si occupino pero’ di questa patologia: non tutti sanno curare tutto. (E’ come andare dall’oculista per curarsi il cuore). Questa patologia e’ particolare e necessita di una forte alleanza terapeutica, di una profonda comprensione empatica, poiché entrambi i partner per essersi scelti,essersi voluti bene, ma anche essersi fatti del male, hanno di certo aree profonde irrisolte, che loro stessi potrebbero vedere insieme , (qualora il rapporto fosse civile e fosse possibile), ma ancor meglio prima di “massacrarsi” vedersi ciascuno dentro di se nell’umiltà di doverlo fare, attraverso possibilmente un proprio percorso psicoterapeutico o anche di coppia. Questo sempre se si decide di volere stare bene e di volere far stare bene gli altri o l’altro/a. D’altro canto siamo nati in un consesso sociale in cui e’ fondamentale cercare quantomeno di vivere più serenamente possibile.
Riferito al narcista >
DISPONE DI TUTTI I TESORI MA E’ INCAPACE DI POSSEDERLI
(Johann Wolfgang Goethe
Rischiando di cadere nel banale, vorrei non dimenticare che il narcisista porta con sé una profonda mancanza di rispecchiamento, non è pieno di sé da vedere tutto e tutti in funzione di se stesso, ma è vuoto di sé, un vuoto la cui fame incolmabile cerca incessantemente un altro da coinvolgere totalmente e da mantenere al contempo a debita distanza. Se i suoi attacchi aggressivi vengono visti come messa in scena di questa dinamica possono essere accolti dall’altro con profonda tenerezza piuttosto che con rabbia e risentimento, interrompendo rapidamente il circolo vizioso.